BIODANZA
Un Sistema di Integrazione Umana




BIODANZA – Un Sistema di Integrazione Umana: POTENZIALI GENETICI TARDIVI
I Potenziali Genetici tardivi si riferiscono ai geni che si esprimono più spesso in tarda età.
Nella Società odierna l’anziano ha perso quella funzione di “saggio”, di persona da rispettare e che grazie alla sua esperienza è di grande utilità alla comunità; piuttosto l’anziano è percepito a livello socio-economico come un “peso”, perché non produce più ricchezza, non lavora, richiede assistenza e quindi “costa”.
L’anziano di oggi ha grandi difficoltà a trovare un ambiente propizio al suo sviluppo e che stimoli i suoi potenziali.
I Potenziali Genetici tardivi sono[1]:
- percezione dei sistemi integratià capacità di sviluppare il senso globale delle situazioni
- obiettività noeticaà amore per i fatti, maggiore aderenza alla realtà
- ricerca dell’origineà acquisizione di una saggezza basata sull’intuizione pura dei processi naturali
- memoria dei fatti remoti à i ricordi del passato sono più vividi e possono nutrire quelli del presente
- visione dall’alto à capacità di comprensione globale
- intelligenza strategica à capacità di prendere decisioni a partire da una visione globale
- percezione semantica e poetica à maggior sviluppo dell’intelligenza semantica e sensibilità poetica
- connessione con la Natura à capacità di vincolo, trascendenza
- avvicinamento del sesso all’amore à la sfera sessuale si arricchisce di affettività
- maggiore sensibilità al piacere à capacità di “sentire” più intensamente il piacere della sensualità e degli alimenti
- senso di paternità à capacità di contenimento affettivo
- intuizione dell’istante à capacità di Vivencia intensa del presente
- interpretazione dei volti à capacità di vedere oltre il volto, leggere l’anima
- tempi organici à capacità di integrare il tempo a disposizione con le necessità organiche
- interesse per le cose semplici à cogliere ciò che è essenziale in ogni situazione reale
- capacità di assaporare il “nettare della vita” àpredisposizione a godere la bellezza dell’esistenza
- affinità ed empatia con i bambini à relazione istintiva con i bambini, empatia
- giudizio globale à raggiungere un equilibrato giudizio finale partendo dall’insieme di giudizi parziali
- vincolo con sé stessi àcapacità introspettiva, monologo interiore
- tendenza a fruttificare opere concluse à necessità di concludere il lavoro iniziato
- vocazione pedagogica àtendenza a trasmettere l’esperienza e il sapere
- capacità di cercare soluzioni in situazioni di sofferenza o malattia à facilità nell’esprimere la propria vicinanza
- senso utilitario ed economico à valorizzazione del denaro e delle azioni di utilità
- capacità di trascendenza à maggiore facilità ad accedere all’esperienza mistica, nella sua accezione filosofica, della percezione della totalità cosmica
- pazienza e perseveranzaà capacità a persistere in ciò che si propongono di fare
Negli anziani affetti dalla patologia Alzheimer, rispetto all’osservazione fenomenologica rilevata durante l’esperienza alla RSA San Giorgio Onlus di Origgio, si è riscontrato che stimolare l’espressione dei PG[2] attraverso la Linea di Vivencia della Trascendenza, va ad amplificare lo stato di trance in cui versano e stimola ancora di più la chiusura in sé stessi e la letargia; i movimenti si fanno ancora più lenti portandoli a tenere gli occhi chiusi e ad addormentarsi.
Stimolare i PG attraverso le Linee di Vivencia della Vitalità e della Affettività, porta l’anziano Alzheimer ad uno stimolo di interazione con l’esterno, la capacità di aderenza alla realtà e la riscoperta della gioia di vivere che si traduce nella riacquisizione dell’espressività del volto, nella voglia di comunicare, di ridere e di avere maggiore resistenza fisica.
La presenza di un bambino piccolo (in alcuni incontri era presente mio figlio Alexandro Rolando di 12 mesi ), ha un effetto straordinario sull’anziano Alzheimer, che lo fa immediatamente uscire dal suo stato di isolamento e lo stimola a cercare un contatto sul piano comunicativo verbale e sul piano motorio, attraverso il tendere le braccia nell’intenzione di accogliere e tenere in braccio il bambino.
La stimolazione continua dei PG mediante il Sistema Biodanza, genera una sorta di “memoria vivencial” che fa sì che di volta in volta, i malati di Alzheimer si ricordino dell’operatore. Ho trovato conferma di questa constatazione nelle considerazioni del Dott. Vigorelli quando parla della ROT e della sua interpretazione applicativa, rilevando il riconoscimento dell’operatore da parte dell’ospite della RSA: […]Allora quando l’ospite rivedrà lo stesso operatore che è riuscito a intrattenere una conversazione felice scatterà un sorriso, anche se non ricorda i contenuti delle conversazioni precedenti.[…]
[1] “Potenziali di manifestazione tardiva” – Dispensa di Biodanza e gerontologia (Rehabilitaciòn del anciano mediante el sistema Biodanza” – Rolando Toro Araneda
[2] PG = Potenziali Genetici